Scopriamo come esportare i documenti creati con Affinity Designer per consegnare il proprio lavoro o per interscambiarlo con altri programmi.
Esportazione da Affinity Designer
Affinity Designer ha un ambiente di lavoro dedicato all’esportazione chiamato Persona Esporta. Questo ambiente lo esamineremo in dettaglio in un articolo successivo. In questo articolo ci concentreremo invece sulle opzioni di esportazione di base. Oltre a salvare nel suo formato nativo, Affinity Designer è in grado di esportare in diversi formati per diversi utilizzi. In qualunque formato si desideri esportare il proprio documento o, come vedremo una sola parte di esso, si parte sempre dal menu File, selezionando l’opzione Esporta. Apparirà la finestra che potete vedere in figura 1.
Le opzioni di esportazione variano in base al formato scelto. Vediamo per esempio il formato TIFF che è uno dei più usati nell’ambito della stampa. Come potete vedere sempre nella figura 1, in questa finestra potrete, come prima cosa ridimensionare l’immagine prima dell’esportazione. Scrivendo ad esempio la larghezza nei valori di Dimensioni, l’altezza si adatterà automaticamente, perché il lucchetto è chiuso. Se volete personalizzare separatamente i due valori fate clic sul lucchetto per disattivarlo. In Set di impostazioni travate dei preset già pronti all’uso. Se volete ad esempio esportare il documento per la stampa scegliete TIFF CMYK.
Trattandosi di un file vettoriale da trasformare in un formato bitmap, diventa molto importante il menu Ricampiona, perché determinerà la qualità del file esportato:
- Più vicino: è il metodo più veloce per ridimensionare un’immagine. Potete usarlo con immagini dai bordi netti, ma ne sconsigliamo l’utilizzo;
- Bilineare: da utilizzare quando si riduce una immagine, è adatto con immagini con molti particolari ad alta frequenza;
- Bicubico: offre un ridimensionamento con nitidezza soddisfacente;
- Lanczos 3: questo algoritmo è quello che garantisce i migliori risultati, ma ha tempi di elaborazione molto lunghi. È disponibile come “separabile” e “non separabile”; quest’ultima opzione dà risultati leggermente migliori, ma è un po’ più lenta di “separabile”.
Se lo desiderate, potete fare in modo di mantenere i livelli creati da Affinity Designer facendo clic su Salva livelli Affinity. Come dicevamo all’inizio dell’articolo, potete esportare anche una sola parte del documento. È sufficiente farci clic sopra con lo Strumento Sposta, quindi aprire la finestra di Esporta e selezionare dal menu Area, l’opzione Solo selezione.
Facendo clic sul pulsante Altro, accederete a un pannello con ulteriori opzioni, che saranno diverse a seconda del formato scelto. Per il formato TIFF, in questo pannello, visibile in figura 2, è molto importante il menu Profilo ICC, che determinerà come sarà vista l’immagine. Potete scegliere tra i più diffusi profili. Trattandosi di un formato che prevede una comprensione, potete sceglierla nel menu Compressione, la più diffusa in questo caso è la LZW. Fate quindi clic sul pulsate Chiudi e poi sul pulsante Esporta che vi permetterà di salvare il vostro documento in formato TIFF.
Se vogliamo però esportare la nostra illustrazione per utilizzare un software diverso come Adobe Illustrator, è possibile scegliere il formato EPS, che mantiene le qualità vettoriali del documento.
Per concludere Affinity Designer supporta questi formati per l’esportazione:PNG: JPEG, GIF, TIFF, PSD, PDF, SVG, EPS, EXR, HDR e TGA.