Non tutti sono dei professionisti della fotografia, ma tutti fanno foto alla propria famiglia, come scattare foto migliori con i mezzi a disposizione comunemente? Come scegliere un’inquadratura? In quale modo utilizzare le funzionalità della fotocamera? La risposta a tutte queste domande le troverete in questo articolo.
Fotografie familiari
La fotocamera digitale ci offre indubbi vantaggi. Un tempo, per acquisire esperienza e sperimentare scatti inconsueti con impostazioni particolari della fotocamera, dovevamo necessariamente attendere la fase di sviluppo e stampa della pellicola, per osservare il risultato finale. Oggi, al contrario, possiamo osservare immediatamente la bontà o meno di uno scatto e in molti casi possiamo anche ingrandire l’immagine sul display della fotocamera, in modo da scoprire al volo eventuali difetti. Potremo così scartare al volo la fotografia e scattarne un’altra, con impostazioni differenti. Questo è il grande vantaggio della fotografia digitale: possiamo sperimentare quanto vogliamo con le funzionalità offerte dalla fotocamera e imparare “a costo zero” a realizzare fotografie migliori.
Di quale tipo di apparecchio abbiamo realmente bisogno per le nostre esigenze? Certamente un apparecchio compatto ed economico risponde a indubbie esigenze di praticità: basta inquadrare, usare una delle modalità preimpostate nella fotocamera e premere il pulsante di scatto. Ma questa semplicità ci preclude ogni possibilità di intervento personalizzato e creativo sulle caratteristiche dello scatto, in quanto ogni decisione, inquadratura a parte, verrà sostanzialmente presa dalla fotocamera.
Le fotocamere più evolute, (compatte o reflex) dotate di programmi creativi come la priorità dei tempi, la priorità dei diaframmi e la modalità manuale consentono invece di decidere meglio il risultato che intendiamo ottenere. Se poi potremo disporre di un obiettivo zoom di ampia estensione o di aggiuntivi ottici che estendano la lunghezza focale in senso grandangolare e teleobiettivo, avremo praticamente possibilità illimitate.
Le fotografie familiari sono le fotografie che probabilmente ci troveremo a scattare con maggiore frequenza. La fotocamera digitale offre infatti la possibilità di creare un ampio archivio di fotografie, nel quale possiamo documentare tutti gli avvenimenti più lieti, interessanti, divertenti e anche tristi che vivremo con amici o familiari.
Prendiamo l’abitudine di portare sempre con noi la fotocamera. Potremmo rimpiangere di non aver potuto documentare l’atmosfera unica di una serata in compagnia, di un evento particolare, cui abbiamo assistito magari casualmente, o semplicemente la visita ad amici o parenti.
Nota
Non dimentichiamoci che abbiamo un cellulare in tasca! Possiamo anche esserci dimenticati la fotocamera a casa o non aver proprio pensato al fatto che una serata o un pomeriggio di shopping potesse meritare una fotografia; ma se abbiamo un cellulare dotato di fotocamera, meglio se con una buona risoluzione, potremo tamponare la situazione. Se, mentre svolgiamo le normali attività quotidiane, ci capita una situazione curiosa, memorabile o comunque degna di essere immortalata, impugnamo almeno il cellulare che portiamo in tasca e scattiamo una fotografia. Se le condizioni di illuminazione sono sufficienti e se il soggetto che vogliamo fotografare non è veramente troppo piccolo o troppo distante, otterremo con ogni probabilità uno scatto degno di essere conservato insieme a quelli che abbiamo realizzato con la fotocamera digitale.
Le fotografie a familiari o amici sono probabilmente quelle che conserviamo in maggior numero nel nostro archivio fotografico. Per questo motivo meritano particolare attenzione. Talvolta abbiamo la possibilità di scattare una fotografia in condizioni di illuminazione ideali e dunque le preimpostazioni automatiche della fotocamera garantiranno un risultato pressoché perfetto. Altre volte ci troveremo in un interno, come in figura 1, o al buio e in queste condizioni dovremo fare qualche riflessione in più sul risultato che vogliamo ottenere.
Fotografie in interni
L’elemento che manca in una fotografia di interni è anche quello di cui una fotografia ha maggiormente bisogno: la luce. Normalmente abbiamo a disposizione la luce di una lampadina o la luce naturale che filtra dalle finestre e dunque le condizioni di illuminazione non possono dirsi ideali. Per quanto i vostri occhi possano percepire una luminosità ambientale sufficiente, ciò accade unicamente perché essi sanno adattarsi alle condizioni di illuminazione meglio di una fotocamera. Se infatti proviamo a scattare una fotografia in interni, molto probabilmente la fotocamera ci chiederà di attivare il flash o imposterà un tempo molto lungo, aumentando i rischi di ottenere una fotografia mossa.
Purtroppo però il flash, specialmente su fotocamere economiche che sono in grado di produrre un’unica intensità del lampo, produrrà risultati estremamente piatti, con ombre nette e sostanzialmente poco gradevoli. Adottiamo quindi questo stratagemma: accendiamo tutte le luci disponibili nel locale e sfruttiamo il più possibile l’eventuale luce naturale che può provenire da porte e finestre. Otterremo così le migliori condizioni di illuminazione della stanza, ma tali fonti di illuminazione avranno probabilmente un “colore” misto.
Nota
In condizioni di illuminazione mista e comunque quando la sorgente di illuminazione prevalente o unica è artificiale, prendiamo l’abitudine di eseguire il bilanciamento manuale del bianco. Basta usare un cartoncino o una superficie bianca e impostare sulla fotocamera la modalità di selezione manuale del bilanciamento del bianco. A questo punto puntiamo la fotocamera verso il foglio e utilizziamo i controlli della fotocamera per farle leggere il bilanciamento del bianco specifico della stanza. In questo modo tutti i colori risulteranno più fedeli alla realtà e molto più saturi.
Se la fotocamera non consente l’impostazione manuale del bilanciamento del bianco, dobbiamo osservare il tipo di illuminazione prevalente:se vengono utilizzate lampade a incandescenza (le normali lampadine) piuttosto che lampade al neon, utilizziamo le apposite impostazioni della fotocamera nel menu dedicato al bilanciamento del bianco. Se la sorgente di illuminazione è mista (luce naturale più vari tipi di lampade interne), lasciamo attivo il bilanciamento automatico del bianco della fotocamera.
Cerchiamo di collocare le persone che vogliamo fotografare nella zona meglio illuminata della stanza; se questo non fosse possibile, cerchiamo almeno di metterci in una posizione che ci consenta di catturare al meglio con la fotocamera l’illuminazione disponibile nell’ambiente.
A questo punto, se la luce dovesse essere sufficiente, proviamo a scattare una fotografia senza usare il flash, chiedendo eventualmente ai soggetti di stare molto fermi e poggiando la fotocamera su un supporto stabile (basta una mensola o un tavolo), correggendo eventualmente l’inclinazione della fotocamera con un piccolo spessore, come una moneta o un pezzetto di carta.
Se, nonostante questo, la fotocamera non fosse in grado di restituire un risultato soddisfacente, dovremo arrenderci e attivare il flash, con il quale otterremo tutta l’illuminazione di cui abbiamo bisogno, come in figura 3.
Nota
Non dobbiamo pretendere dal flash quello che non può darci. Il piccolo flash collocato su una fotocamera digitale sarà in grado di illuminare solo soggetti che si trovano a non più di quattro o cinque metri di distanza. Naturalmente questa distanza comprende le dimensioni della maggior parte delle stanze di una comune abitazione, ma non dobbiamo pretendere di illuminare con il flash un’area troppo ampia, come i saloni di un castello. Inoltre i flash installati sulle fotocamere di un certo livello producono un lampo calibrato in modo da garantire la migliore esposizione possibile del soggetto sul quale si sono concentrati l’esposimetro e l’autofocus, trascurando lo sfondo. In pratica, non sempre il flash produrrà il lampo più intenso che riesce a generare.
Fotografie in luce e controluce
La fotografia si basa sulla luce. Dunque dobbiamo curare la quantità e la qualità della luce che colpisce il soggetto. Una luce intensa che illumini direttamente e frontalmente il soggetto, ancora peggio se proveniente dall’alto o dal basso, non rappresenta certo una soluzione ideale. Una luce frontale, come quella del flash, appiattisce la fotografia eliminando molti dettagli, per esempio sul volto e sul corpo dei soggetti, mentre un’illuminazione proveniente dall’alto o dal basso getterà strane e inquietanti ombre sul volto, tanto da snaturare i lineamenti.
La situazione ideale si ha adottando un’illuminazione morbida “a pioggia”. Questo tipo di illuminazione si può ottenere naturalmente utilizzando la luce naturale, ma anche impiegando, ove possibile, un flash orientabile da installare sull’eventuale slitta a contatto caldo della fotocamera. La parabola del flash potrà essere orientata verso il soffitto della stanza e, di rimbalzo, illuminerà i soggetti uniformemente e in modo ideale.
Un’illuminazione morbida, leggermente laterale rispetto alla fotocamera, garantirà ottimi risultati nei ritratti, come visibile in figura 4, in quanto consentirà di riprodurre con ombre delicate i dettagli del volto del soggetto con risultati naturali. Potremo così cogliere espressioni significative e profonde che si formano sul volto del soggetto.
Se proprio dobbiamo o vogliamo scattare una fotografia controluce in interni o in esterni, consideriamo il fatto che l’attenzione di chi osserverà la fotografia sarà attratta dalla luce e non dal soggetto in ombra. Possiamo risolvere il problema in due modi:
- Se la fotocamera è dotata di un sistema di misurazione spot dell’esposizione, dovremo puntarlo verso il soggetto e lasciare che l’esposimetro legga i valori di esposizione specifici del soggetto. Se riusciremo a effettuare una misurazione corretta, il soggetto risulterà correttamente esposto ma, presumibilmente, si staglierà su uno sfondo bianco latte, dovuto al fatto che il soggetto risulta molto meno luminoso dello sfondo. Anche qualora si riuscisse a scorgere qualche dettaglio dello sfondo, il soggetto risulterà inevitabilmente troppo scuro, con un risultato errato, quanto meno dal punto di vista della composizione.
- Se la fotocamera lo consente, attiviamo invece il flash e impostiamolo in modo che faccia partire il lampo indipendentemente dalle condizioni di illuminazione ambientale. In questo modo la fotocamera si imposterà per illuminare la scena, considerando la presenza dello sfondo così luminoso,mentre il flash si occuperà di illuminare il soggetto controluce. Con un po’ di abilità riusciremo a ottenere uno scatto in cui il soggetto è perfettamente illuminato e lo sfondo è ben visibile e dettagliato: una soluzione semplice per un problema complesso, come visibile in figura 5.
Nota
Alcune fotocamere sono dotate di un’impostazione specifica per le fotografie in controluce, che sostanzialmente ricalca le operazioni che abbiamo appena descritto.
Soggetti in movimento
Se dobbiamo scattare in interni fotografie di soggetti in movimento (bambini che giocano o persone non in posa), dovremo quasi sicuramente rassegnarci a utilizzare il flash, sempre che le condizioni di illuminazione non siano straordinariamente ideali.
Se proveremo a scattare senza flash, otterremo immancabilmente fotografie mosse e ricche di grana, ma non sempre inutilizzabili, come visibile in figura 6; se dosato con cura, il mosso di una fotografia suggerisce o accentua il senso di movimento, con un risultato talvolta più gradevole di una fotografia “congelata” dal flash.
Nelle situazioni più concitate, come nei giochi dei bambini, può essere difficile riuscire a ottenere l’occasione di uno scatto. Non abbiamo letteralmente il tempo di inquadrare, lasciare all’esposimetro e all’autofocus il tempo di valutare la composizione della scena e scattare la foto. Il ritardo introdotto dalle fotocamere digitali rispetto a quelle analogiche è sufficiente per far sì che il soggetto della fotografia fuoriesca dal campo inquadrato. Possiamo ovviare a questo inconveniente preparandoci in anticipo. Posizioniamoci nel punto in cui vogliamo scattare la fotografia e puntiamo la fotocamera verso un oggetto fisso posto a una distanza paragonabile a quella del soggetto e che, possibilmente, abbia le stesse caratteristiche di illuminazione del soggetto; poi prepariamo la fotocamera a scattare la fotografia premendo fino a metà corsa il pulsante di scatto. La fotocamera metterà a fuoco tale soggetto e calcolerà il tempo e il diaframma di esposizione; in più valuterà l’entità del lampo del flash. Dopo aver memorizzato questi valori, sempre mantenendo premuto il dito sul pulsante di scatto, cambiamo inquadratura e scattiamo la fotografia al vero soggetto della foto: lo scatto partirà immediatamente utilizzando i valori che avremo memorizzato durante la fase di pre-scatto.
Fotografie al buio
Il bambino è nella sua culla e sta riposando così bene! È un vero spettacolo; verrebbe la voglia di scattargli una foto. Perché no? Dobbiamo resistere alla tentazione di usare la fotocamera in automatico. Certamente una fotocamera digitale di buon livello saprà emettere una luce che consentirà all’autofocus di operare anche al buio, mettendo a fuoco correttamente il bimbo, una seconda e intensa luce eliminerà il problema degli “occhi rossi” (ma tanto il bambino sta dormendo) e infine il lampo del flash inonderà la stanza,restituendo la fotografia di un bambino che dorme in una luce abbagliante. È quello che volevamo ottenere? Probabilmente no.
Al contrario portiamo la fotocamera in normalità programmata, dove possiamo controllare le varie funzionalità automatiche della fotocamera. Qui escludiamo l’utilizzo del flash. Ora collochiamo la fotocamera su un supporto fisso, meglio un cavalletto, che potremo orientare a piacimento.
Nota
In mancanza di un cavalletto non arrendiamoci. Possiamo utilizzare qualsiasi supporto fisso che si trovi nelle vicinanze: la sponda del lettino, la parete, qualsiasi altro oggetto fisso e poggiarci un lato della fotocamera. Naturalmente in questo caso dovremo curare che, dato il lungo tempo di scatto, la fotocamera possa restare immobile per tutto il tempo dello scatto.
Naturalmente la fotocamera dovrà pur cogliere qualche traccia di luce presente nell’ambiente e dunque dovremo predisporre una luce fioca (per esempio quella di una lampada da comodino o anche la luce proveniente da un’altra stanza).
Se possibile eseguiamo il bilanciamento del bianco in questa strana condizione di illuminazione, ponendo davanti all’obiettivo della fotocamera un foglio di carta perfettamente bianco e seguendo la procedura prevista per il bilanciamento manuale del bianco.
Nota
Alcune fotocamere sono dotate di simpatici “temi” che accompagnano in modo visivo e sonoro le attività: in genere un tema prevede un suono di avvio, un suono di conferma dell’avvenuta lettura da parte dell’autofocus e dell’esposimetro e talvolta anche un suono che anticipa l’autoscatto, utile per preparare i soggetti all’imminente scatto. Naturalmente in una fotografia in queste condizioni, dovremo disattivare tali temi per non disturbare il sonno del bambino.
A questo punto la fotocamera sarà predisposta correttamente per scattare una fotografia perfettamente bilanciata in termini di colore, sfruttando la penombra disponibile. Premiamo il pulsante di scatto (meglio ancora, impostando l’autoscatto per evitare le vibrazioni prodotte dalla pressione sul pulsante di scatto) e il gioco è fatto: avremo una fotografia molto più realistica di un bambino che dorme nella penombra della sua cameretta.
Nota
Se la fotocamera dovesse tendere a utilizzare un tempo di esposizione troppo lungo, tanto da catturare un’intensità luminosa eccessiva, proviamo a sottoesporre un po’ la fotografia utilizzando il metodo offerto dalla fotocamera: in alcuni casi potremo impostare manualmente un fattore di correzione dell’esposizione in modo da ottenere una sottoesposizione fino a 2 f-stop; su fotocamere dotate di modalità a priorità dei tempi o manuale possiamo impostare un tempo di scatto pari alla metà o meno di quello previsto dall’esposimetro; infine possiamo attivare eventualmente la funzionalità di bracketing (scatto a forcella) per scattare in successione tre fotografie a livelli di esposizione differenti per poi scegliere quella più gradevole.Nota
Alcune fotocamere sono anche dotate di una preimpostazione specifica per questo genere di fotografie. In questo caso sarà la fotocamera a svolgere automaticamente tutte le impostazioni che abbiamo descritto e non ci resterà che trovare un supporto solido dal quale scattare la fotografia.
Fotografie in esterni
Se dobbiamo scattare fotografie con persone, amici o parenti in posa per la classica foto ricordo di una cerimonia o un evento lieto, curiamo principalmente che non siano in controluce, ovvero che la sorgente di luce non si trovi dietro le loro spalle. Quindi scegliamo uno sfondo adeguato che fornisca informazioni sul contesto (il piazzale di una chiesa o uno scorcio caratteristico della zona in cui viene scattata la foto o al limite un prato e uno sfondo alberato).
Oltre a questo curiamo i seguenti elementi:
- che nella composizione non compaiano elementi indesiderati: personaggi estranei che possono distrarre l’attenzione, cestini o cassonetti, oggetti curiosi, molto colorati o sgradevoli e così via;
- che, possibilmente, non vi siano oggetti rappresentati solo parzialmente: il muso di un’autovettura o anche un passante che casualmente è capitato solo in parte nella fotografia;
- che dietro il capo dei soggetti non spuntino oggetti lunghi e appuntiti: attenzione ai pali dell’illuminazione stradale e ad altri elementi analoghi.
Se dobbiamo fotografare un gruppo di persone e lo sfondo è il cielo, scegliamo la modalità panorama eventualmente presente sulla fotocamera. In tal modo i soggetti risulteranno meglio contrastati e il cielo risulterà più azzurro, in quanto la fotocamera applicherà una lieve sottoesposizione della fotografia.
Possibilmente scattiamo una raffica di fotografie: in un gruppo di persone c’è sempre qualcuno, magari un bambino, che in un determinato momento non ha un’espressione proprio fotogenica (magari sta chiudendo gli occhi o viene colto mentre sta facendo una smorfia). Con una sequenza di più fotografie quasi sicuramente otterremo almeno uno scatto in cui tutti i soggetti sono ritratti in una posa naturale, simpatica o curiosa. Se vogliamo scattare una fotografia a un gruppo di amici, cerchiamo di coglierli in un atteggiamento che esprima la loro indole. In questo modo la fotografia comunicherà meglio il senso di amicizia e di gruppo, rispetto a una foto statica e compassata, magari con volti annoiati.
Ritrarre i bambini
Il modo migliore per ritrarre i bambini è quando sono impegnati a svolgere le loro normali attività, ovvero a giocare. Non dobbiamo mai pronunciare frasi come: “Ragazzi! Venite qui che facciamo una bella fotografia tutti insieme”. I ragazzi parteciperanno controvoglia alla fotografia e compariranno in pose statiche e poco interessanti o innaturali per un bambino.
Al contrario appostiamoci a qualche metro di distanza e sediamoci pazientemente con un’aria distratta, rivolgendo lo sguardo da tutt’altra parte. In queste condizioni i bambini ignoreranno quasi sicuramente la nostra presenza e si comporteranno con naturalezza nei loro giochi. Se possibile, apriamo e orientiamo in modo adeguato il display della fotocamera e impostiamo la modalità sport o la modalità a priorità dei tempi con un tempo piuttosto rapido, almeno 1/250 di secondo e utilizziamo la lunghezza focale teleobiettivo che ci sembra appropriata (ma senza attivare lo zoom digitale). In questa posizione potremo scattare decine di fotografie e potremo ritrarre i bambini in situazioni naturali, completamente a loro insaputa.
In queste situazioni è utile avere a disposizione uno zoom mediamente potente, che consenta di mantenersi a una distanza adeguata dai soggetti; difficilmente i bambini potranno ignorarci se dobbiamo posizionarci a tre o quattro metri di distanza. L’ideale sarebbe trovarsi almeno a una decina di metri. Il fatto che rivolgiamo lo sguardo altrove completerà l’illusione.
Valgono poi tutte le indicazioni fornite in precedenza per la normale fotografia, a proposito dell’illuminazione e della presenza di oggetti estranei e sgradevoli.
Fotografie notturne
Si presentano sostanzialmente le stesse problematiche già descritte per le fotografie in interni, in particolare la carenza di luce. Naturalmente potremmo risolvere il problema attivando la modalità automatica, che con il flash sarà in grado di risolvere il problema di illuminazione di un soggetto vicino.
Ma una foto scattata in questo modo risulterà con ogni probabilità completamente priva di ogni elemento contestuale: dove è stata scattata la fotografia? Che cosa dovrebbe ricordare? Facendo uno sforzo in più possiamo sfruttare la fotocamera digitale per creare una fotografia più completa che non risponda solo alla domanda “Chi?” ma anche alla domanda “Dove?”.
La quasi totalità delle fotocamere digitali è dotata di una modalità fotografia notturna con ritratto. In questo caso infatti vi sono due diverse problematiche di illuminazione: da un lato lo sfondo (uno scorcio o anche un grandioso tramonto) essendo piuttosto buio richiederà un tempo di esposizione piuttosto lungo, anche di un secondo. Dall’altra i soggetti in primo piano potranno essere agevolmente illuminati dal flash “di bordo”.
La fotocamera si comporta in questo modo: imposta un tempo di scatto adeguato per esporre correttamente lo sfondo, ma nel contempo lascia partire un lampo di riempimento che consente di esporre correttamente i soggetti in primo piano.
Nota
Se possibile cerchiamo di sottoesporre leggermente la fotografia utilizzando i controlli di esposizione o, se disponibile, la modalità a priorità dei tempi, in modo da ottenere sullo sfondo ombre più reali e luci più dettagliate.
Naturalmente avendo scelto un tempo di posa molto lungo dovremo predisporre per la fotocamera un supporto adeguato e chiedere ai soggetti di restare il più possibile immobili per tutta la durata dello scatto. Se proprio preferiamo scattare una foto notturna senza problemi e non ci interessa cogliere lo sfondo e il contesto della fotografia, affidiamoci completamente alla fotografia automatica con flash. In questo modo il tempo di scatto sarà piuttosto breve (normalmente 1/60 di secondo). Possiamo sfruttare questa rapidità per fotografare i soggetti mentre si muovono liberamente e in modo più naturale o divertente, senza costringerli a una posizione statica, in posa.
Nota
Se siete interessati ad approfondire le tecniche per effettuare fotografie notturne Come fare a… ha pubblicato un articolo su questo argomento dal titolo “La fotografia notturna“.Suggerimento
Alcune fotocamere sono dotate di una regolazione particolare che può essere utile quando viene fotografato un veicolo in movimento in un’ambientazione notturna. Quando il tempo di esposizione è lungo, per esempio un secondo, il lampo del flash può essere prodotto all’inizio del tempo di scatto oppure poco prima della fine del tempo di scatto. Ciò provoca due effetti estremamente diversi osservando le luci del veicolo. Concentriamoci per un attimo sulle luci posteriori: se il flash sarà sincronizzato all’inizio dello scatto (prima tendina), nel corso di un secondo la fotocamera aprirà l’otturatore, farà scattare il lampo che catturerà la vettura in movimento e quindi questa, proseguendo la corsa, genererà una scia di luci rosse prodotte dai fanalini. La situazione è ovviamente innaturale, poiché la parte posteriore del veicolo lascerà la propria scia rossa davanti all’auto. Al contrario, sincronizzando il flash in modo che scatti appena prima della fine del tempo di scatto (seconda tendina), l’autovettura produrrà prima le scie rosse dei fanali posteriori e poi verrà catturata dal flash, con un risultato più corretto.
Autore: Paolo Poli – Tratto da: Fotografia digitale Guida completa – Apogeo