Per far salire un sito nei risultati dei motori di ricerca, una gran parte del lavoro va fatto all’esterno del sito, costruendo una rete di relazioni che si traducono in link diretti verso il vostro sito, aumentando la visibilità e l’autorevolezza e la link popularity, su precisi termini chiave. In questo articolo che apre il nostro speciale sul SEO, vedremo di comprendere l’importanza dei link esterni, la link popularity e di capite come e se è conveniente l’acquisto di link.
Ottimizzazione off-page
Una gran parte del lavoro di ottimizzazione per far salire di posizione un sito nei risultati di un motore di ricerca, la si compie fuori del sito, in quel mare magnum che è Internet.
Attraverso blog, forum tematici e altri siti web, bisogna costruire una rete di relazioni che si traducano in link diretti verso il sito su cui si lavora, con lo scopo di aumentarne la visibilità, l’autorevolezza e la link popularity su precisi termini chiave. Questo percorso prevede indubbiamente il contatto umano, sebbene mediato dal computer.
Bisogna essere in grado di farsi accettare da soggetti e comunità diversi, stabilendo uno scambio equo e reciproco di “gentilezze”. Sebbene da un punto di vista tecnico questa parte dell’ottimizzazione sia elementare, per molti risulta essere invece la più complicata, giacché i risultati delle nostre azioni sono direttamente collegati alla capacità di farsi accettare da altri come partner, collaboratori o amici.
È dunque più un campo in cui si abbandonano i tecnicismi, per dare sfogo a idee di collaborazione creative. Va subito detto che chi riesce meglio in questa fase è colui che per indole è più portato alla discussione, all’apertura verso gli altri, alla collaborazione. Chi invece ha un carattere introverso, dovrà compiere uno sforzo ulteriore per fare, nel Web, ciò che nella vita reale probabilmente non farebbe mai: esporsi agli altri.
Comprendere l’importanza dei link
Quando si cerca di ottimizzare un sito web, una delle prime cose che si tenta di fare è guadagnarsi la “fiducia” di altri siti, ottenendo link diretti da questi. Una delle regole base è quella di ottenere molti link di qualità rivolgendo però meno link verso l’esterno. Per comprendere meglio il perché di questo approccio è utile fare un esempio dalla vita reale.
Nel campo dell’economia si dice sempre che un’azienda deve cercare di ottenere il prima possibile i pagamenti dai propri clienti, posponendo invece il pagamento dei propri fornitori. In questo modo l’azienda tenta di mantenere il capitale liquido il più possibile nelle proprie casse, prima di “restituirne” una parte ai creditori. Questo perché il “capitale”, ovvero i soldi, sono un valore di vitale importanza per le aziende. Se trasliamo questo concetto sul web i debitori diventano i siti web da cui ottenere dei link, mentre i creditori sono i siti Web verso cui destiniamo altri link. Il valore è quello attribuito dai motori di ricerca (in particolare da Google) al rapporto tra link in ingresso e link in uscita. Quindi, se un sito web riesce a ottenere un gran numero di link ingresso (inbound link) riducendo al minimo i link in uscita (outbound link), riuscirà a preservare gran parte del valore ricevuto. Questo fenomeno è direttamente collegato al concetto di PageRank per il quale, appunto, il “valore” di una pagina web (agli occhi di Google) emerge dal rapporto tra i link in ingresso e quelli in uscita, e dal valore stesso di questi.
Il numero (e il valore) dei link ricevuti influisce direttamente sul PageRank, ma da un punto di vista semantico ricopre altrettanta importanza il “cosa” è linkato. Il termine che su un sito esterno viene utilizzato come link verso un nostro sito è cioè altrettanto importante quanto il link stesso. In pratica un conto è chiedere al webmaster di un sito la cortesia di dirigere un link verso un nostro sito, un altro conto è chiedergli pure quale termine desideriamo che sia linkato. Quando parliamo di ottimizzazione, questo secondo fattore non deve dunque essere lasciato al caso o alla decisione arbitraria del webmaster, ma deve invece essere studiato in maniera scientifica coerentemente con le keyword su cui si sta già operando.
Link popularity
Il posizionamento dei siti web nei risultati di Google su determinate chiavi di ricerca avviene principalmente grazie alla link popularity. Se un certo numero di utenti dirige un link verso un determinato sito, usando la medesima parola o frase, Google “ritiene” questa frase molto popolare, e dunque considera che il sito oggetto dei link meriti più di altri le posizioni più alte.
Se si ottiene un certo numero di link, tutti con i medesimi termini, come illustrato in figura 1, la link popularity del sito di destinazione crescerà notevolmente per il termine indicato: “Manutenzione mountain bike”.
La link popularity, insieme a un alto PageRank, sono due cose che gli esperti SEO ricercano con molta attenzione, perché possedere questi due valori significa sostanzialmente avere un sito posizionato molto meglio rispetto ad altri.
È però fondamentale sapere che questo metodo non funziona in modo perfetto in tutte le situazioni. Google opera un riscontro di validità tra i contenuti segnalati nei vari siti web e quelli del sito web di destinazione, per evitare l’utilizzo scorretto di questa tecnica. Se non viene trovata una corretta corrispondenza (e dunque si sta cercando di forzare la link popularity), il metodo non funziona.
Quanto appena visto deve quindi ancora una volta mettere in luce una cosa: quando si richiede a un webmaster l’inserimento di un link diretto verso un nostro sito, è fondamentale indicargli quale termine di preferenza (coerente con le keyword della pagina) si desidera che venga inserito. Va evitato assolutamente il collegamento con frasi del tipo “visitate il sito”,“andate alla pagina”,“collegatevi qui”, e cose del genere, poiché non aggiungono alcun valore semantico e soprattutto non partecipano alla definizione della link popularity.
Il caso “miserable failure”
Nel 2003 il sito web della Casa Bianca, e precisamente la pagina dedicata a George Bush, fu al centro di un fenomeno che prese il nome di Google bombing. Un numero imprecisato di utenti misero un link diretto sulla pagina del presidente, usando il termine “miserable failure”, che tradotto in italiano significa “un totale fallimento”. Dopo qualche tempo, cercando la frase “miserable failure” su Google, la prima pagina mostrata era proprio quella di George Bush. Questo accadde poiché l’algoritmo destinato al calcolo della link popularity di Google non era al tempo capace di fare anche un riscontro dei contenuti. Dopo circa due anni l’algoritmo fu corretto e Google mise fine a questo e altri fenomeni di Google bombing.
Click here… il caso Adobe
Avete mai provato a digitare i termini “click here” su Google? Scoprirete che il primo sito che emerge dalle ricerche è il sito di Adobe America, e specificatamente viene mostrata la pagina web da cui è possibile scaricare Adobe Reader, il player che consente di leggere i documenti PDF. Per quale motivo ciò accade? Siamo di fronte a un caso estremo di link popularity. In sostanza i siti di tutto il mondo offrono documenti PDF da scaricare ai propri utenti, e per facilitarne la lettura indicano spesso a questi che, se non dispongono di Adobe Reader, lo possono scaricare dal sito Adobe. Normalmente la formula è proprio “click here to download Adobe Reader”. Poiché dunque c’è un numero elevatissimo di link che puntano alla pagina di download del sito Adobe, Google pensa che il miglior risultato da servire agli utenti quando cercano “click here” sia proprio la pagina di Adobe! Siamo dunque di fronte a un caso di estrema link popularity.
Acquistare i link
L’acquisto di link, nel tentativo di incrementare l’ottimizzazione di un sito web, è una pratica ormai molto diffusa. In sostanza si acquista un determinato set di link, spesso originati da pagine diverse, in un certo lasso di tempo. Il motivo principale per cui vengono acquistati i link è l’incremento della link popularity, che abbiamo appena visto. In questi casi il reale traffico generato da link acquistati esternamente passa in secondo piano, poiché appunto ciò che si vuole ottenere è semplicemente un miglior posizionamento delle pagine su alcuni termini specifici. In secondo luogo i link vengono acquistati da siti web autorevoli per ottenere anche un aumento del traffico, oltre che un incremento dell’autorità del sito web che si gestisce. In effetti, se un utente vede un link a un altro sito su quella che lui giudica essere una fonte autorevole, può dire: se hanno inserito un link a quel sito, forse vale la pena visitarlo”. L’acquisto dei link può dunque essere un modo rapido e indolore per incrementare la propria link popularity e ottenere al contempo nuovi utenti. In realtà non è propriamente una magia, e bisogna considerare alcune problematiche. In primo luogo può diventare una pratica molto dispendiosa, poiché i siti di valore vendono link a prezzi molto elevati. È quindi possibile risparmiare acquistando link da siti di minor valore, ma questo significa che comunque bisognerà acquistarne di più. Se poi è vero che il risultato immediato è spesso un aumento del traffico, aumentare la link popularity e favorire una progressione di posizione nelle SERP è invece una cosa più lenta. Di sicuro, dopo aver acquistato un gruppo di link da un singolo sito è bene aspettare almeno 1-3 mesi prima di procedere oltre.
SERP
Acronimo di “Search Engine Result Page”. La prima pagina che viene mostrata a un utente con i risultati della sua ricerca.
In secondo luogo, se non si procede in modo “etico”, è facile ritrovarsi con penalizzazioni da parte dei motori di ricerca. Se per esempio si compra una montagna di link identici (che puntano alla medesima URL e che contengono la stessa keyword), da un sito web di entertainment per farli puntare a un sito che vende “farmaci” online, è facile che questo risulti dubbio per i motori di ricerca. In ultima analisi c’è da considerare che il mondo dei motori di ricerca è in costante evoluzione, non esistono dunque regole auree che possano essere usate all’infinito.
Ciò che oggi può funzionare, potrebbe non essere più valido in futuro, e in particolar modo quando si pensa ai link, bisogna tener conto che i motori di ricerca, sempre di più intenti a restituire risultati di qualità, non vedono di buon occhio i siti web che vendono cumuli di link, e dunque continuano a mutare il proprio algoritmo per evitare che qualcuno approfitti troppo a lungo del funzionamento di una determinata tecnologia per ottenere risultati di comodo. Dunque, oggi l’ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca è sicuramente frutto dell’uso sapiente di scienza, arte e fortuna. A ogni modo, per quanto riguarda i link, possono essere presi in considerazione alcuni elementi utili.
- Età del sito: l’età del sito da cui si acquistano link è un parametro importante: se si tratta di un sito giovane (creato da meno di un anno) il suo successo potrebbe calare rapidamente. Vale infatti la pena ricordare che i motori di ricerca valutano l’età di un sito come fattore di autorevolezza.
- Traffico e popolarità: prima di acquistare link da un sito è bene documentarsi sul traffico medio di questo. I webmaster corretti non avranno problemi a fornirci questi dati. In particolar modo è utile sapere quanti utenti sono stabili e quanti nuovi utenti arrivano ogni giorno. Oltre questo può essere utile cercare quanti altri siti web puntano i propri link verso quel sito: basta effettuare una ricerca usando la sintassi: link:www.example.com.
- Pertinenza: una delle cose più importanti, bisogna cercare di acquistare link da siti web che hanno una buona pertinenza con i contenuti del sito web su cui si lavora. Altrimenti potrebbero essere sottovalutati e trattati alla stregua di quelli che propongono viagra e affini.
- Creare un mix: anche se si dispone di grandi cifre da investire, è bene non focalizzarsi troppo solo sui siti migliori. Avere anche una piccola varietà di siti di medio valore può essere utile. È inoltre fondamentale cercare di dirottare i link anche su altre pagine del sito, senza focalizzarli tutti sulla home page.
- Ottenere link reali: se lo scopo è quello di aumentare la link popularity è fondamentale essere certi che i link acquistati siano reali. Ciò significa che non si deve trattare di link creati tramite codice JavaScript e che per esempio (specialmente se si pensa ai blog) non devono contenere l’attributo nofollow, che impedirebbe ai motori di ricerca di seguirli.
- Evitare le pagine con troppi outbound link: prima di acquistare i link, è bene controllare le pagine in cui saranno depositati. Se queste pagine hanno molti link verso l’esterno, il valore dei link acquistati potrebbe essere molto basso, perché per il principio dei vasi comunicanti, quella pagina potrebbe rilasciare molto del suo valore all’esterno.
- Attenzione agli altri link: può sembrare un percorso all’infinito, ma vale la pena fare un ulteriore controllo. Gli altri siti linkati a quello da cui intendiamo acquistare link, sono di valore? Meglio saperlo, perché a un certo punto potrebbe darsi che il nostro “fornitore” di link diventi immediatamente di basso valore agli occhi dei motori di ricerca, per via del fatto che ha venduto troppi link a siti di basso valore.
- Strutturare il testo dei link: In molti casi è possibile utilizzare, come descrizione del link acquistato, solo pochissimi caratteri. È dunque fondamentale essere in grado di utilizzare una frase composta da keyword rilevanti agli occhi dei motori di ricerca e attraenti per gli utenti.
- Dove comprare i link: questo è un aspetto abbastanza delicato. Ci si può ritrovare a perdere un sacco di tempo, ricercando ogni singolo sito da cui acquistare link,oppure ci si può appoggiare a un “broker” che lo faccia per lavoro. Questo garantisce anche un minimo di selezione rispetto ai “fornitori”.
Suggerimento
Quando si inserisce un link verso il sito web, è bene mantenere organicità: se si sceglie di utilizzare il dominio per esteso (http://www.example.com) è bene continuare dappertutto in quel modo. La stessa cosa si dice nel caso in cui si sceglie di usare il dominio senza il www (http://example.com). Questo perché spesso i motori di ricerca fanno differenza nell’indicizzazione del nome di dominio qualora sia presente o meno il www.
È utile acquistare link?
Abbiamo ormai capito che i link in ingresso, soprattutto con termini specifici, verso un sito, concorrono a incrementare la link popularity, che è direttamente collegata poi al posizionamento nelle SERP. Sappiamo inoltre che questi fungono da “autostrade” per gli utenti, portandoli rapidamente verso il nostro sito. È però bene riflettere su quanto stiamo lavorando. Se il sito è pieno di contenuti di valore, ed è già posizionato in maniera decente sulle SERP, l’utilizzo di link a pagamento non può far altro che migliorarne ulteriormente la condizione.
Ma se il nostro bel sito è semplicemente un contenitore vuoto, o peggio un contenitore di altre pubblicità e link verso altri siti, la spesa per l’acquisto dei link potrebbe risultare solamente una perdita di soldi. Oltre ad acquistare link esterni dunque è bene migliorare i propri contenuti; non è raro scoprire che altri inizieranno a puntare verso di esso in modo del tutto naturale.
Vendere link
La rivendita di link non fa parte strettamente di un’attività SEO, giacché ciò che si ottiene sono solo soldi: il sito web che rilascia i link verso l’esterno non gode di alcun vantaggio in termini di posizionamento nei motori di ricerca. Se in più i siti di destinazione non ricoprono un gran valore agli occhi di questi, il sito che rilascia i link potrebbe anche essere penalizzato nei risultati della ricerca. L’attività di vendita di link è quindi da valutare con molta attenzione, perché se in un primo momento può essere interessante dal punto di vista economico, con il tempo potrebbe risultare controproducente. Se proprio si vogliono vendere un paio di link, è bene farlo con coscienza, controllando attentamente i siti a cui verranno destinati.
Autore: Davide Vasta – Tratto da: SEO Ottimizzazione web per motori di ricerca – Apogeo